Egnazia Scavi e Museo
A pochi chilometri da Fasano c’è Egnazia, una delle aree archeologiche più importanti di Puglia. Si tratta di un antico insediamento urbano, in origine centro della civiltà messapica (popolazione balcanica presente in Puglia a partire dal IX secolo a. C.), che però ebbe la sua fase di maggior sviluppo in epoca romana. Il porto cittadino, infatti, coi romani divenne uno snodo fondamentale per i traffici tra Adriatico, Egeo e Mar Nero, tant’è vero che il toponimo “Egnazia” deriverebbe proprio dal nome di questa rotta maritttima, nota appunto come “Via Ignazia”. A favorire lo sviluppo della zona, contribuirono però anche i collegamenti terrestri. Per la precisione, la “Via Traiana”, strada romana di collegamento tra Brindisi e Benevento e ottima alternativa alla più trafficata Appia. Insomma, Egnazia fu per secoli uno scalo commerciale strategico tra Occidente e Oriente, caduto poi in disgrazia dopo la fine dell’Impero Romano. La storia archeologica del sito comincia, invece, nel XIX secolo: prima le truppe napoleoniche durante il decennio francese del Regno di Napoli (1806-1815) e in seguito la popolazione locale cominciarono a saccheggiare vasi, bronzi, monili e un’infinità di altri reperti ceramici presenti nella necropoli. Solo a inizio ‘900 l’area passò finalmente nel pieno controllo dello Stato. Ancora oggi, a oltre un secolo di distanza, le ricerche continuano, sfruttando la presenza del vicino museo per inventariare i reperti man mano che vengono alla luce. Museo intitolato a Giuseppe Andreassi, Soprintendente per i beni archeologici della Puglia tra il 1990 e il 2009, nonché direttore dell’area archeologica di Egnazia dalla metà degli anni ’70 a metà anni ’80 del secolo scorso. Per maggiori informazioni su storia, modalità di visita e orari d’accesso a parco e museo consultare il sito: www.egnazia.eu.